In una situazione di estrema incertezza come quella che stiamo vivendo, l’unica vera certezza è che la stragrande maggioranza delle aziende ha ormai intrapreso un percorso di agile transformation.
L’alternanza ufficio e smart working è una realtà dalla quale non si tornerà più indietro. L’attenzione al tema della sostenibilità ci impone di ridurre gli spostamenti e le implicazioni positive si estendono anche al miglioramento della qualità della vita dei dipendenti: i primi fautori del cambiamento.
In questo nuovo scenario ripensiamo a tutte quelle attività di formazione, coaching e assessment che avevano già introdotto delle evoluzioni in senso smart ma che adesso possono accelerare la loro trasformazione. Come?
Una formazione sempre più mista
Nell’ambito della formazione ci si muove verso una configurazione blended con una parte asincrona fatta di test, studi e approfondimenti individuali alternata a sessioni d’aula in remoto o in presenza come momenti di allenamento e confronto.
Se la parte asincrona si occupa di fornire stimoli ed esercizi da svolgere on demand, una volta che ci si incontra il focus si sposta sullo sperimentare insieme le nozioni acquisite, privilegiando negli incontri in presenza l’approfondimento di quegli aspetti maggiormente esperienziali ed emotivi.
In generale: tutto ciò che è “lavoro preliminare” può essere intelligente farlo in asincrono, utilizzando invece il tempo sincrono per creare valore, fare una sintesi, esplorare insieme nuovi scenari. Un metodo applicabile ovviamente non solo alla formazione ma anche al progress lavorativo.
L’evoluzione smart del coaching
Nel coaching la tendenza è quella di avere circa un 30% delle sessioni in presenza soprattutto all’inizio e alla fine del percorso, svolgendo gli altri incontri online.
Specialmente nella modalità one-to-one vedersi in remoto non ha alcuna controindicazione. Anzi, se pensiamo all’executive coaching, le sessioni in remoto sono un ottimo strumento per trovare un modo più flessibile di incrociare le agende.
Nel team coaching la logica è molto simile ma qui forse il lato esperienziale acquisisce maggiore rilevanza.
Per questo può essere importante sfruttare le sessioni in presenza per un approfondimento esperienziale.
Verso un assessment 100% Agile
Se prima aveva senso fare una distinzione tra assessment tradizionale e agile, oggi andiamo spediti verso la costruzione di un unico modello smart: una modalità online, fonte di numerose resistenze che via via vengono superate, integrata al format tradizionale in presenza.
Un timore diffuso è ad esempio che le persone possano violare la segretezza dei test online o farsi aiutare.
Per rispondere a questa paura, Exeo ha sviluppato una piattaforma dedicata, nativa e protetta, che impone ritmi di compilazione serrati, verificabili e dove non è possibile scaricare alcun tipo di materiale.
Altro timore è che in qualche modo l’assessment in remoto sia una modalità fake, poco idonea a fotografare il comportamento di un candidato.
È vero anzi il contrario. Sembra paradossale ma oggi è l’assessment svolto in presenza che rischia di rappresentare una “situazione da laboratorio”.
Quanto più il lavoro delle aziende si svolge in smart working tanto più anche l’assessment deve seguire una dinamica online.
Costruire una nuova normalità
Finita l’era di una netta contrapposizione tra modalità live e in remoto, l’HR devevolpment si spinge verso nuovi confini ripensando ai diversi strumenti con un approccio integrato dove incontri in presenza e in smart working sono parte di un unico grande sistema agile.
Lo stiamo sperimentando ogni giorno con i nostri clienti. Una nuova normalità tutta da costruire in cui non esistono dogmi o percorsi prestabiliti ma solo strade inesplorate dove cercare insieme la rotta.